Fibre sostenibili: perché preferirle? Fibre artificiali e sintetiche
Quali sono le FIBRE ARTIFICIALI e SINTETICHE sostenibili più comuni?
POLIESTERE RICICLATO. Il poliestere è la fibra più utilizzata nel settore dell’abbigliamento, rappresentando quasi il 50% della produzione globale di fibre. Ciò è allarmante se si considera che ogni anno nel solo Regno Unito finiscono in discarica 350.000 tonnellate di abbigliamento, di cui il 55-65% è realizzato in poliestere, un materiale non biodegradabile. Per questo motivo è importante tenere in considerazione le possibili alternative a tale materiale, come ad esempio il poliestere riciclato. Il filato di poliestere riciclato (rPET) ha le stesse prestazioni estetiche e funzionali del poliestere convenzionale e, nonostante ciò, nel 2017 solo il 7% di tutto il poliestere utilizzato è stato riciclato. Inoltre, l’utilizzo di rPET riduce il consumo energetico del 30-50% rispetto al poliestere convenzionale. Infine, in assenza di opzioni in tessuto naturale, sarebbe preferibile che i consumatori e le aziende selezionassero tessuti in 100% poliestere anziché in misto poliestere (poliestere e cotone o poliestere e lana) a causa delle difficoltà legate al processo di riciclaggio.
NYLON RICICLATO. Essendo il nylon un materiale a base di petrolio, svolge un ruolo fondamentale nell’inquinamento del pianeta. Per questo motivo l’utilizzo di nylon riciclato è sempre la migliore alternativa al nylon convenzionale. Econyl è un nylon rigenerato ricavato da rifiuti, come reti da pesca, ritagli di tessuto e tappeti, che altrimenti inquinerebbero il pianeta. È riciclabile all’infinito e mantiene le stesse caratteristiche. Per ogni 10.000 tonnellate di materia prima econyl si risparmiano 70.000 barili di greggio e si evitano le emissioni di 65.100 tonnellate di CO2 nell’ambiente. Infatti econyl riduce del 90% l’impatto sul riscaldamento globale rispetto al nylon convenzionale.
VISCOSA SOSTENIBILE. La viscosa è attualmente la terza fibra tessile più utilizzata a livello globale. Ogni anno vengono tagliati 150 milioni di alberi per produrre questa fibra, pari a 4.800 campi da calcio. Ad aggravare la situazione, il 30% della viscosa utilizzata nel campo della moda proviene da foreste in via di estinzione o antiche, aggravando così l’impatto sul riscaldamento globale se si considera la capacita di tali foreste nel trattenere CO2. Per queste ragione, sarebbe opportuno selezionare viscosa ottenuta con pratiche sostenibili, come ad esempio Lenzing Tencel lyocell (certificato EU Ecolabel), Lenzing EcoVero (50% in meno di emissioni ed utilizzo di energia rispetto alla normale produzione, quasi tutti i prodotti chimici vengono recuperati e riutilizzati, e il candeggio è al 100% privo di cloro), Orange Fiber (fibra cellulosica ricavata dallo scarto della produzione di succo di agrumi), SeaCell (ottenuta dalle alghe utilizzando il processo lyocell), Re:newcell (tecnologia circolare che trasforma i rifiuti cellulosici in puro polpa), ed Evrnu (trasforma gli scarti tessili in nuove fibre).
Fonti: SupplyCompass; Econyl